Questo piatto poverissimo tipico dell'appennino tosco-emiliano, dove la farina di grano a volte era sostituita per necessità con quella di castagne, è fatto con pochi e sani ingredienti e merita di essere riscoperto! Con poche variazioni e qualche accortezza nella presentazione può diventare un dessert raffinato oltre che gustoso...
Si tratta di crepes fatte con acqua e farina di castagne, che in origine erano cotte su una piastra che veniva via via unta con un pezzo di cotenna di prosciutto che rilasciava un poco del suo lardo...
.... così si riusciva a non buttare anche quel poco di grasso che si toglieva con la pulitura del salume... Naturalmente oggi sostituiamo con un poco di burro, sapore a noi più gradito!
.... così si riusciva a non buttare anche quel poco di grasso che si toglieva con la pulitura del salume... Naturalmente oggi sostituiamo con un poco di burro, sapore a noi più gradito!
Per 15-20 necci:
300 g farina di castagne
450 g acqua
1 pizzico di sale
1 cucchiaio d'olio d'oliva
burro qb
Per il ripieno:
250 g ricotta
zucchero a velo qb
Mescolare con cura, unendo poco per volta l'acqua alla farina setacciata, e attenzione ai grumi! (usare la frusta per evitarne la formazione), aggiungere un cucchiaio d'olio e un pizzico di sale.
Versare con un mestolino un poco di pastella (che deve risultare piuttosto liquida) su una piastra antiaderente leggermente unta con una noce di burro, stendere aiutandosi col mestolo stesso per formare una specie di crepes tonda e non troppo spessa. Quando la superficie sarà rappresa girarla dall'altro lato e terminare la cottura. Proseguire col resto della pastella.
Il ripieno tradizionale è con ricotta fresca, senza zucchero, ma io un pochino di zucchero vanigliato ce lo metto sia in mezzo alla ricotta (1 cucchiaio per 250 g di ricotta) che spolverizzato sopra. Decorare con frutta fresca, meglio se frutti di bosco!
Naturalmente si può farcire a piacere come una normale crepes, anche con cioccolato o marmellata!
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