lunedì 15 ottobre 2012
San Fereolo e le donne
L'ascesa a San Fereolo è avvenuta in una nebbiosa domenica mattina di ottobre, spinti dal desiderio di conoscere l'origine di quel vino misterioso e sorprendente, servitoci al ristorante la sera prima, che nonostante l'ottima cena aveva finito per rubare la scena al cibo... Siamo a Dogliani, nel sud del Piemonte, nel cuore delle Langhe.
L'etichetta cita "San Fereolo 2003 Superiore - Prodotto con uve dolcetto provenienti da vigne vecchie dai trenta ai sessanta anni di età e affinato in rovere per oltre un anno": già questo ci parla, risuona. Ci è stato spiegato inoltre che questo vino è prodotto con metodi biodinamici, sebbene questa informazione appaia una volta tanto secondaria rispetto alla qualità ed alla complessità del prodotto.
Insomma stiamo parlando di un dolcetto di eccezionale carattere, capace di sorprendere e intrigare.
Perciò lasciata la camera e caricate le valige, ci dirigiamo decisi verso l'indirizzo che ci è stato dato. Avremmo dovuto chiamare, e perlomeno arrivare in un orario più consono. Eravamo pronti a una porta chiusa, o ad una risposta scocciata. Ci appostiamo quindi sotto la casa di Nicoletta Bocca, la donna che ha fondato questa azienda e la dirige con coraggio e determinazione, e ai primi segnali di vita ci facciamo avanti.
Nessun problema.
Ci accompagna a visitare la cantina e ci racconta come lavora, quindi ci invita in casa a degustare i vini che produce.
Nessun problema ad aprire una bottiglia anche solo per farci capire la differenza tra le annate...
Impossibile non rimanere colpiti dal connubio di cultura e sapori, le bottiglie riposte accanto ai libri ed ai quotidiani, da una parte il computer, da un'altra abiti etnici appesi al muro.
Il luogo adatto ad una donna è la giungla, cita un ricamo appeso ad uno scaffale... Le donne e la terra, le donne e la vigna: fin dalla notte dei tempi c'è stata una comprensione reciproca, fatta di somiglianze, per cui i la semina e la raccolta sono state il frutto mistico, il mistero. Perciò non sorprende che proprio una donna produca un vino così ricco di significato.
Oltre al San Fereolo, a sorprenderci abbiamo trovato un inusuale Langhe bianco doc Coste di Ravaiolo ("un bianco pensato come se fosse un rosso"), poi un austero ma affascinante nebbiolo doc - Il Provinciale, infine ancora una bella sorpresa nel barbera Austri langhe rosso doc che unisce una gioiosa ed immediata piacevolezza ad una ricchezza di aspetti aromatici.
Ora lascio agli esperti una descrizione più accurata del bouquet relativo ai diversi vini ed alle diverse annate, ma consiglio a tutti una visita e un assaggio!
www.sanfereolo.com
sanfereolo@sanfereolo.com
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Valeria e ragazze, grazie mille della visita.
RispondiEliminaPiù che rubare la scena al cibo, visto i tajarin con tartufi che ho visto sul vostro tavolo, direi che c'è stato magica condivisione del vostro interesse.Marco e Flavia dell'Osteria Battaglino lavorano bene e credono nel lavoro che io faccio come io credo nel loro. Una visita piacevolissima e breve che andrà ripetuta. Saluti anche al 'ragazzo'.
Nicoletta Bocca
In effetti anche la cena è stata fantastica! Non vediamo l'ora di tornare!
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